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Mitologia azteca
Gli Aztechi erano originariamente una delle tribù nahua e quando arrivarono alla valle del Messico, portarono con loro le proprie divinità. Il più importante era Huitzilopochtli, il cui nome, tradotto letteralmente, significa "il colibrì sinistro", espressione che, secondo Laurette Séjourné, nel linguaggio esoterico nahuatl si può tradurre come "l'anima del guerriero che viene dal Paradiso". Nella valle del Messico, o valle del Anahuac, gli Aztechi cercarono di incorporare la cultura e le divinità delle civilizzazioni più avanzate che avevano trovato al loro arrivo con quelle delle civiltà più antiche, come quella dei Toltechi. Da questa fusione nacquero Tlaloc, Tezcatlipoca e Quetzalcoatl.
Non v'è dubbio che alcuni capi aztechi, come Tlacaelel, modificarono la storia per poter portare le proprie divinità tribali, Huitzilopochtli, allo stesso livello della maggior parte delle divinità nahua. Man mano che gli Aztechi cominciarono a conquistare altri popoli, furono accettati nuovi dei e le loro storie vennero intrecciate a quelle delle divinità che già veneravano. Studiosi come Miguel León-Portilla suggeriscono che, all'epoca della conquista, gli Aztechi stessero attraversando una fase di sincretismo, durante la quale tutti gli dei venivano considerati semplici espressioni della potenza di una divinità principale, Ometeotl/Omecihuatl.
Con mitologia celtica si indica l'insieme dei miti, delle saghe e delle credenze religiose diffuse tra la civiltà dei celti. Costorono praticavano la scrittura, ma la ricostruzione della religioneceltica presenta alcune difficoltà causate da motivi di ordine storico e documentario. I celti facevano uso della scrittura solo a fini pratici per intestare dediche alle divinità o nei casi di iscrizioni funebri e marchi di proprietà. Il patrimonio religioso veniva tramandato solo per via orale e creatori di esso erano i "druidi" (termine che potrebbe significare "gli esperti della quercia"), le loro funzioni variavano e oltre ad essere sacerdoti, a volte comparivano anche nella veste di poeti, storici, giuristi. Altre fonti sono quelle greche e romane, ma anch'esse hanno dei limiti insuperabili dovute in parte al pregiudizio classicocentrico, in cui si mettono in risalto i particolari barbarici della religione celtica o quegli elementi che la differenziavano dal paganesimo greco-romano. Nessun testo pervenuto tratta sistematicamente ed organicamente la mitologia celtica. Nel "De bello gallico" Cesare elenca le principali divinità celtiche dando a ciascuna di esse il nome della divinità romana o greca con cui a sua giudizio andava identificata. Lucano conserverà invece i nomi esotici.
La Mitologia irlandese è quell'insieme di tradizioni e leggende dell'Irlanda pre-cristiana che non sono sopravvissute interamente all'arrivo del Cristianesimo nell'isola. Una buona parte è comunque sopravvissuta nella letteraturamedievale irlandese, anche se in questa è stata privata dei suoi significati religiosi. Quattro sono i cicli epici giunti fino a oggi: quello Mitologico, quello dell'Ulster, quello Feniano e quello Storico. Sono poi sopravvissute anche opere mitologiche avulse da contesti ciclici. E infine molte tracce di questa mitologia sono sopravvissute nel folklore popolare.
La mitologia cinese è conosciuta grazie a testi risalenti alla dinastia Han. Risalenti a più di duemila anni fa, possono essere considerati in un certo senso recenti. Furono redatti da letterati che rivisitarono la mitologia antica, tenendo conto delle loro concezioni filosofiche. In certi casi hanno associato le più importanti divinità a sovrani cinesi. Hanno anche associato molti dèi alle cinque direzioni (i quattro punti cardinali e il centro), secondo una cosmologia elaborata nella bassa antichità.
Possiamo avere un'idea di cosa fosse la mitologia cinese originaria, comparandola con quella di altri popoli dell'Estremo Oriente. Estendendo il paragone a tutta l'Eurasia, ci si può rendere conto che gran parte della mitologia cinese è di origine indo-europea. Possiede infatti dei punti in comune con la mitologia germanica, la mitologia greca e quella dei popoli slavi e scandinavi. Questo è dovuto alla remotissima invasione della Cina da parte di un popolo indo-europeo, i Tocari, più di tremila anni fa. I cinesi dell'antichità li chiamavano i Quan-Rong, il termine Rong era applicato a tutti i barbari occidentali.
Nel passato la religione egizia era considerata come un corpo dottrinale sostanzialmente unitario, caratterizzato da una ininterrotta osservanza da parte del popolo presso il quale si era originato e impermeabile ad influenze esterne o mutamenti evolutivi. Negli ultimi tempi si è andata affermando una scuola di pensiero che tende a considerare le varie dottrine e le pratiche relative al culto distinte tra loro e inserite nel contesto storico-dinamico del loro sviluppo. La religione egizia presenta alcuni aspetti peculiari che la distinguono in un certo qual modo dalle altre religioni fiorite nell’area mediterranea nell’antichità.
La mitologia greca è la raccolta di tutti i miti e le leggende appartenenti alla cultura degli antichi greci e che riguardano i loro dei ed eroi, la loro concezione del mondo, i loro culti e le pratichereligiose. Gli studiosi contemporanei studiano e analizzano gli antichi miti nel tentativo di fare luce sulle istituzioni politiche e religiose dell’antica Grecia e, in generale, di tutta l’antica civiltà greca.
Mitologia mesopotamica è il termine collettivo dato alle mitologie dei Sumeri, Accadi, Assiri e Babilonesi, i popoli che abitarono la Mesopotamia, la terra posta tra il Tigri e l'Eufrate. Il nucleo originario è formato dalla mitologia sumera, una religionepoliteistica, con divinità antropomorfe che rappresentano le forze della natura. Sulla base dei miti sumeri si sviluppò la mitologia babilonese, che da quella sumera trasse ispirazione. Come avvenne tra la mitologia greca e quella romana, molti deisumeri furono ripresi e rinominati dai Babilonesi, gli furono dati nuovi attributi, in modo da soddisfare le esigenze della nuova popolazione dominante.
Spesso si tende a sovrapporre e mescolare gli dei delle due civiltà: questo non succede solo presso di noi, ma era una pratica che accadeva anche nei primi anni in cui le due civilità sumera e babilonese vennero a contatto. Così, ad esempio, la dea babilonese Ishtar viene a volte chiamata col nome sumero di Inanna anche in alcuni poemi babilonesi, oppure troviamo indifferentemente la dicitura Dumuzi e Dumuzil.
Con mitologia norrena ci si riferisce alle credenze religiose pre-cristiane e alle leggende di popoli Scandinavi, inclusi quelli che colonizzarono l'Islanda, dove le fonti scritte della mitologia norrena furono assemblate. È la versione meglio conosciuta delle più antica mitologia germanica che include anche la strettamente correlata mitologia anglo-sassone. La mitologia germanica è ricondotta da molti studiosi all'interno dell'ipotetica mitologia indoeuropea.
La mitologia norrena non è frutto di una "religione rivelata", in quanto priva di una fondazione storica individuale. Per la maggior parte dell'età vichinga venne trasmessa oralmente e le nostre conoscenze al suo riguardo sono principalmente basate su testi medievali (in particolare le due versioni dell'Edda), compilati successivamente all'introduzione del cristianesimo. Nel folklore scandinavo, queste credenze sono durate a lungo anche successivamente al medioevo, in alcune aree rurali si sono conservate fino ai nostri giorni, venendo di recente rivivificate o reinventate, come l'Ásatrú o l'Odinic rite. La mitologia norrena si è conservata anche come fonte d'ispirazione letteraria, produzioni teatrale o cinematografica.
La mitologia romana, ovvero le credenze mitologiche dell'antica Roma, può essere suddivisa in due parti: la prima, più legata al culto e nata nei primi anni della storia di Roma, si distingueva nettamente dalla tradizione greca ed etrusca; la seconda, molto tarda e soprattutto letteraria, consiste di estese adozioni della mitologia greca e mitologia etrusca.