LA CREAZIONE
LA CREAZIONE
LA CONCEZIONE GNOSTICA DEL MONDO, REGNO DEL MALE
Pubblicato il25/03/2016 da giuseppemerlino.
Oggi sappiamo tante cose che i Maestri gnostici dei primi secoli dopo Cristo non sapevano, ma la loro visione del mondo sembra tristemente confermata.
L'Universo, nato improvvisamente 13,8 miliardi di anni fa, è dominato da forze cieche, irrefrenabili, quasi spietate.
Una forza immane spinge spazio e materia ad espandersi continuamente nel caos più completo: stelle che nascono, stelle che muoiono con esplosioni immani, buchi neri che inghiottiscono stelle o intere galassie, quasars che emettono quantità di energia inimmaginabile, pulsar che ruotano come trottole, galassie che si scontrano, pianeti ingoiati dagli strati esterni della loro stella, asteroidi e comete che bombardano impietosamente i pianeti ecc...
Sperduto alla periferia di una galassia da trecento miliardi di stelle, si trova il nostro pianeta, la Terra, che a folle velocità ruota attorno ad una piccola stella, il Sole, che a sua volta, ruotando attorno al centro della galassia, è trascinato da questa nel suo folle moto causato dall'espansione dell'Universo.
Su questo piccolo pianeta sul quale, come un cancro inarrestabile della materia, é nata la vita, vige una legge crudele, feroce e spietata: animali che uccidono e mangiano altri animali, atrocità di ogni genere, terremoti ed eruzioni vulcaniche che uccidono a caso uomini ed animali, sofferenze, malattie e, per tutti la morte.
Il singolo individuo non conta niente: impera incontrastata la legge del caso.
Il predominio del pianeta è stato preso dall'animale più intelligente, un mammifero, l'Homo Sapiens Sapiens, il più evoluto tra i Primati, ma anche il più cattivo, feroce, pronto a uccidere, capace di atrocità inimmaginabili verso i suoi simili e gli altri animali.
Estremamente attuale dunque la visione gnostica che vede nel mondo il Regno del Male: una creazione malriuscita, funesta, quasi criminale.
Lo gnostico soffre dolorosamente per il fatto di essere stato " gettato" in un Mondo strano, assurdo, verso il quale si sente straniero.
Per lo Gnostico il mondo è il regno della morte e della sofferenza dove l'uomo é prigioniero.
Questo mondo é ermeticamente chiuso, completamente isolato ed estraneo al mondo divino, il Pleroma.
Le forze cieche che governano l'Universo sono personalizzate nel mito gnostico nei sette Arconti, terribili, feroci e crudeli Potenze che impongono la loro spietata legge.
Il male per l'uomo consiste nel fatto stesso di esistere nel mondo sensibile.
Tutto l'universo è malvagio: alla visione di un Cosmo buono e bello, creato da un Dio "buono", lo Gnosticismo sostituisce quella di un mondo al quale il mondo divino reale é completamente estraneo e sul quale regna, con i suoi Arconti, un dio inferiore, ignorante, perverso, crudele, arrogante, geloso, un mostruoso Principe delle Tenebre.
Il mondo é malvagio e lo Gnostico ne è prigioniero.
Il reale mondo divino supremo é completamente estraneo e trascendente a questa mostruosa creazione, spesso definita " un aborto ", ma é presente nella parte più remota e nascosta di pochissimi esseri umani, gli gnostici, stranieri e prigionieri in questo mondo.
Imprigionato, " gettato ", in un mondo inferiore e malvagio, lo Gnostico sa che appartiene a quella esigua stirpe di anime elette che provengono dal Pleroma superiore, al quale anelano di tornare.
L'uomo gnostico dunque disprezza il Cosmo perchè questo é solo un ostacolo alla sua aspirazione al ricongiungimento col vero divino, ma la sua angoscia é il sentimento che risveglia in lui la Coscienza profonda dalla quale nasce la Gnosi, che può liberarlo dalle catene di questa perversa situazione e fargli riscoprire la sua vera essenza.
Al lettore che volesse approfondire questa antica Dottrina, consigliamo l'articolo Gnosticismo e Gnosi che troverà per primo in questa sezione del Blog:
http://giuseppemerlino.wordpress.com/gnosticismo/
Nella " CREAZIONE " , secondo il mondo visto dal "governanti di questo mondo " non troviamo lati positivi, ma sembra che tutto alla fin fine inneggia alla morte.
Ben diversa la concezione cristiana, che invece di esere sopraffatta dal materialismo, vede in essa qualcosa di sublime che ci lascia INCANTATI.
Vorrei condividere con voi le parole di qualcuno, non un qualcuno qualsiasi, che ebbe modo di esprimersi in maniere tutt'oggi insuperabile.
IL CANTICO DELLE CREATURE.
( da Francesco d'Assisi )
Altissimu, onnipotente bon Signore,
Tue so' le laude e l'honore er onne benedictione
Ad Te solo. Altissimo se konfano,
et nullu homo ène dignu te mentovare.
Laudato sì, mi Signore, per sora Luna e le stelle:
in celul'hai clarite et pretiose et belle.
Laudato sì, mi Signore, per frate Vento
et per aere et nubilo et sereno etonne tempo,
per il quale, a le Tue creature dai sustentamento.
Laudato sì, mi Signore per frate focu,
per lo qualeennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato s', mì Signore, per sora nosta matre Terra,
la quale ne sustenta et goberna,
et produce diversi fructi con coloriti fiori et herba.
Laudato sì', mi' Signore per quelli che perdonano per lo Tuo amore et sostengono infirmitate et tribolatione.
Beati quelli ke'l sosterranno in pace,
ka da te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato sì, m' Signore, per sora nostra morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò skappare:
guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le Tue scanctissime voluntati,
ka la morte secunda no 'l farrà male.
Altissimu, onnipotente bon Signore,
Tue so' le laude e l'honore er onne benedictione
Ad Te solo. Altissimo se konfano,
et nullu homo ène dignu te mentovare.
Laudato sì, mi Signore, per sora Luna e le stelle:
in celul'hai clarite et pretiose et belle.
Laudato sì, mi Signore, per frate Vento
et per aere et nubilo et sereno etonne tempo,
per il quale, a le Tue creature dai sustentamento.
Laudato sì, mi Signore per frate focu,
per lo qualeennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato s', mì Signore, per sora nosta matre Terra,
la quale ne sustenta et goberna,
et produce diversi fructi con coloriti fiori et herba.
Laudato sì', mi' Signore per quelli che perdonano per lo Tuo amore et sostengono infirmitate et tribolatione.
Beati quelli ke'l sosterranno in pace,
ka da te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato sì, m' Signore, per sora nostra morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò skappare:
guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le Tue scanctissime voluntati,
ka la morte secunda no 'l farrà male.