Quando accendiamo la tv mandiamo nello spazio dei segnali. E venissero captati da qualche altra intelligenza nell’universo e ottenessimo una risposta? Ciò potrebbe essere già successo, ce ne hanno dato dimostrazioni Nikola Tesla e Guglielmo Marconi.
Alcuni sospettano che l’inventore della radio fosse riuscito ad un certo punto ad entrare in contatto con i marziani. Marconi era più che convinto che alcuni misteriosi segnali radio da lui captati provenissero dallo spazio, per la precisione da Marte. Emissioni inesplicabili provenienti da spazi ignoti erano già state captate fin dal 1896 e nel 1908. Per quanto riguarda la prima data, si presumeva potesse trattarsi della risposta degli extraterrestri alla formidabile eruzione del vulcano Karakota, avvenuta nel 1883, interpretabile dallo spazio come una segnalazione artificiale. Quando si parla dell’elettricità, tutti pensano a Thomas Alva Edison. Pochi sanno che il sistema della corrente elettrica che usiamo non l’ ha inventato lui, bensì Nikola Tesla, Ispirato come tutti i geni.
Tesla pensava a compiere clamorosi esperimenti utilizzando correnti ad alta frequenza a ad altissima tensione, e ad un certo punto di quelle attività dichiarò alla stampa che lui era convinto della possibilità di usare l’elettricità anche per comunicare con intelligenze extraterrestri. Tesla riuscì a convincere le autorità degli Stati Uniti a concedergli l’uso di una vasta zona desertica nel Colorado per impiantare gigantesche attrezzature per quell’esperimento. Costruì una serie di apparecchiature colossali che producevano scosse elettriche. Tesla dichiarò di essere riuscito ad ottenere le prove che confermavano la sua tesi: i suoi segnali a punti e linee erano stati captati da qualche parte dello spazio e “qualcuno” aveva persino risposto a quei messaggi. I segnali ricevuti in risposta erano periodici.
Lui stesso scrisse: “caratterizzati così chiaramente dal numero e dall’ordine da non potersi attribuire ad altra causa qualsiasi da me allora conosciuta”. E aggiungeva: “Pur non avendo decifrato il loro senso, non potrei assolutamente definirli messaggi accidentali…dietro quei messaggi c’era un’intelligenza viva”. Anche Marconi, nel 1912, ricevette strani segnali e come Tesla, rimase colpito dalla periodicità non naturale di quelle emissioni radio sconosciute.
Il governo degli Stati Uniti propose che tutti i Paesi dotati di trasmettitori radio ad alta potenza tenessero i loro apparecchi spenti per cinque minuti ogni ora, del 21 agosto. Quelle date erano state scelte in quanto corrispondevano ad uno dei periodi di massima vicinanza fra Marte e la Terra. Lo scopo era di captare eventuali segnali provenienti dallo spazio senza confonderle con le normali trasmissioni. Si ottennero dei risultati! Strani segnali causarono lampi di luce, dopo essere stato sviluppato, rilevò una serie di indecifrabili linee e punti, nonché una serie di segni simili a caricature di volti umani schizzati rozzamente. Nessuno riuscì ad interpretarlo. Rimasero sconcertati l’inventore dell’apparecchio ricevente non sapeva neppure immaginare in qual modo si dovessero trasmettere i punti e le linee per ottenere un risultato del genere.
Nel 1899, Marconi aveva trasmesso in alfabeto telegrafico la lettera V. Nel 1921, cioè dopo un intervallo di ventidue anni, proprio quella lettera V in alfabeto telegrafico Morse era stata ricevuta sulla Terra . 1901, Marconi aveva scagliato oltre l’oceano i suoi segnali la lettera era stata la S. all’agosto del 1924, quando cioè la lettera S piovve sul nostro globo dagli spazi, l’intervallo era stato di ventidue anni. la natura, in apparenza intelligente dei segnali, una ripetizione esatta degli stessi che erano stati inviati dalla Terra tanti anni prima, induce a pensare a qualcosa di più che ad una casualità. Si contano ventidue anni tra il 1924, anno nel quale si tenta di captare segnali alieni ed il 1946, l’anno in cui gli UFO, sorvolarono in particolare America, Italia ed Inghilterra: proprio le nazioni dalle quali operarono sia Tesla che Marconi