IL SERPENTE DELLA GENESI
IL SERPENTE DELLA GENESI
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Pubblicato il 27/05/2015di giuseppemerlino
La Genesi è il più antico libro del Vecchio Testamento, stilato e rielaborato più volte tra il 1.300 ed il 500 avanti Cristo ed è la trascrizione di tradizioni orali molto più antiche di popoli dell’area mesopotamica.
Noi siamo abituati all’interpretazione che hanno dato di questi racconti le Religioni che se ne sono “appropriate”, Ebraismo, Cristianesimo ed Islam, ma esistono anche interpretazioni diverse, più profonde che, in alcuni casi, possono turbare il lettore moderno che, anche se dichiaratamente ateo o agnostico, ha pur sempre una millenaria formazione cristiana, per quanto riguarda specificatamente l’uomo occidentale.
In questa nota ci soffermeremo sulla figura del Serpente, di cui si parla nella Genesi, mostrandone una interpretazione completamente diversa da quella “ufficiale”.
Dobbiamo premettere che la figura simbolica del Serpente era già presente in tutte le religioni misteriche e segrete degli antichi, soprattutto in Grecia, in Egitto ed in Fenicia, ma anche in Siria, in Babilonia ed in India, nelle quali era il simbolo della Mente Divina e del suo Potere e questo va tenuto ben presente per quanto andremo a dire in seguito.
Per poter comprendere questa diversa interpretazione, dobbiamo affidarci ad una diversa lettura della Genesi, quella che circolava nei primi secoli dopo la morte di Cristo in quegli ambienti che poi furono definiti gnostici e che, quando intorno al quarto secolo dopo Cristo si consolidò la dottrina cristiana “ufficiale”, divennero insegnamenti segreti, patrimonio esclusivo di sette segrete, a causa delle persecuzioni della Chiesa.
La Creazione, che nella visione biblica ufficiale è un fatto positivo, viene descritta come la conseguenza di una catastrofe cosmica, un vero e proprio “aborto”, generato da Potenze cieche, malvagie, arroganti, completamente ignare di tutto ciò che esiste al di sopra di loro.
Nelle bibbie cristiane ed ebraiche il termine Elohim viene frettolosamente tradotto con “Dio”, ma Elohim è un termine plurale. Il suo singolare è Eloah, da cui proviene l’arabo Allah.
La prima di queste Potenze, primo fra gli Elohim, è il Dio della Bibbia, capace di malvagità, atrocità e crudeltà inenarrabili, come effettivamente possiamo leggere in tutto il Vecchio Testamento.
Egli impone al Cosmo la sua Legge spietata, come possiamo verificare semplicemente osservando il mondo umano e quello animale: questo mondo è il Regno del Male.
Queste Potenze sono state generate da un “errore” avvenuto nel mondo divino superiore del quale sono del tutto ignare, ma, dal mondo divino discende il Cristo che viene a far conoscere all’uomo il vero Dio, il Padre Nascosto, completamente diverso dal terribile dio del Vecchio Testamento.
Gli Elohim, attraverso il loro popolo prediletto, uccisero l’uomo Gesù che incarnava il principio del Cristo, ma ormai la sua opera era compiuta.
Fatta questa doverosa e sintetica premessa, possiamo inquadrare nella sua vera luce la figura del Serpente della Genesi.
Nel racconto della Genesi, gli Elohim, dopo aver creato l’uomo (“Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza”), dissero all’uomo:
“Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare” (Genesi 2, 16-17).
Il nome di questo albero simbolico ha già di per se un chiaro significato: mangiando il frutto dell’albero, l’uomo avrebbe acquisito la Conoscenza, cioè avrebbe non solo compreso la natura malvagia dei suoi creatori, ma anche di essere superiore ad essi, in quanto in possesso della scintilla divina del mondo trascendente completamente ignoto agli Elohim, mondo che poi Cristo verrà a far conoscere all’uomo, chiamandolo simbolicamente “Regno dei Cieli”.
Ecco dunque che appare nella Genesi il Serpente che dice:
“E’ vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?” (Genesi 3,1).
“Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male” (Genesi 3, 5).
Notiamo subito che il Serpente aveva conoscenza di quanto aveva comandato il dio del vecchio Testamento, per cui doveva trattarsi quantomeno di una entità superiore.
Le diverse sette gnostiche danno varie interpretazioni su cosa fosse questa entità.
Secondo gli Ofiti, il Serpente era l’inviato della Sophia, la Sapienza, quell’Eone del mondo divino superiore, che, secondo una complessa Teologia, era stata la causa involontaria della generazione degli Elohim, spesso chiamati Arconti, e del dio del Vecchio Testamento.
Altre sette ritenevano che il Serpente fosse la Sophia stessa ed altre ancora che fosse una manifestazione dell’angelo Lucifero, letteralmente il “portatore di Luce”, l’angelo che si era ribellato al terribile Dio del Vecchio Testamento.
Altre comunità gnostiche ritenevano che il Serpente fosse l’Eone Cristo che millenni dopo sarebbe tornato nel corpo di Gesù.
Quest’ultima interpretazione è basata anche su di un passo del Vangelo di Giovanni:
“Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorchè il Figlio dell’uomo che è disceso dal cielo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna” (Giovanni 3, 13-14-15).
In questo passo Mosè rappresenta il tramite tra gli Elohim e gli uomini ed innalza il Serpente, proprio come gli Ebrei innalzeranno Cristo sulla croce.
In ogni caso si evince che il Serpente ha in queste interpretazioni una connotazione estremamente positiva, ritenuto il Portatore della Conoscenza e della capacità di distinguere tra Bene e Male, preclusa agli Elohim ed al primo di essi, il dio del Vecchio Testamento.
Dobbiamo notare che fu Eva a dialogare col Serpente, mentre Adamo stava in disparte e che fu Eva a mangiare per prima il “frutto proibito” per poi darlo anche ad Adamo.
In effetti l’uomo in principio era androgino, quindi Adamo ed Eva erano un unico essere. e, come leggiamo nell’Ipostasi degli Arconti (uno dei codici trovati nel 1945 a Nag Hammadi, in Egitto), Adamo era la parte materiale creata dagli Elohim, mentre Eva era la parte spirituale, proveniente dal mondo divino superiore, capace quindi di dialogare col Serpente.
Dobbiamo notare che la disobbedienza al loro comando preoccupò molto gli Elohim e ciò lo si evince da quest’altro passo della Genesi:
“Ecco l’uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell’albero della vita, ne mangi e viva sempre!”. (Genesi 3,22)
Questo è un passo molto rilevante in quanto i fabbricatori ammettono che, seguendo i consigli del Serpente, l’uomo è diventato un essere divino.
Stranamente in questo passo i redattori della genesi hanno lasciato inalterato il plurale.
Concludiamo notando che, secondo l’interpretazione gnostica, in un mondo sotto il potere di queste Potenze cieche, malvagie ed arroganti e delle loro Religioni, il Serpente assume, per la maggioranza dell’umanità, una connotazione estremamente negativa: è Satana, il demonio, colui che ha incitato l’uomo a ribellarsi ai suoi fabbricatori ed a liberarsi delle loro catene.
Ma diceva San Paolo:
“La nostra lotta non è contro la carne ed il sangue, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre”. (San Paolo, lettera agli Efesini 6,12).