Hitler - La vera personalità
La vera personalità di HITLER
La vera personalità di HITLER
Portiamo un altro esempio contemporaneo e pubblico, totalmente inesplicabile se lo analizziamo razionalmente:
la Germania dominata dal nazismo.
Com'è possibile che un popolo tanto avanzato, come il popolo tedesco si sia lasciato ingannare e soggiogare da un allucinato come Hitler?
Com'è possibile che milioni di uomini tanto ingegnosi e pieni di iniziativa si siano lasciati portare come agnelli al mattatoio dalla Seconda Guerra Mondiale?
E, com'è possibile che i politici della società "occidentale", che si credono i più sviluppati del mondo, non siano stati capaci di evitare quello spaventoso macello?
E che dire di quegli scienziati che posero al servizio della paranoia militare le loro migliori invenzioni?
Gli storici e i sociologi ci danno mille ragioni per spiegare l'inesplicabile, ma l'unica spiegazione per quest'enorme mostruosità è questa che stiamo dicendo: Hitler era solo una marionetta, solo un esecutore degli ordini di chi gli dava il potere.
Lui, anticristo e ateo confesso, si credeva uno strumento della "Provvidenza", intendendo per provvidenza, tutto un complesso di forze misteriose dell'"aldilà" con le quali aveva imparato a mettersi in contatto nei lunghi anni di apprendistato nella setta di Thule e nelle molte società segrete ed iniziatiche alle quali appartenne.
Queste forze dell'"aldilà" erano quelle che lo dominavano e lo ingannavano. E, allo stesso tempo erano quelle che gli davano il potere.
Sono un inviato dalla Provvidenza! – diceva nei suoi frequenti attacchi di frenesia – e seguirò con la precisione di un sonnambulo la strada che la Provvidenza mi ha indicato! Credo di essere stato chiamato dalla Provvidenza per servire il mio popolo.
Perché il lettore si renda conto fino a che punto Hitler fosse maneggiato da forze estranee a lui stesso, riporterò brevi note di non meno di quindici autori suoi biografi:
Walter Stein, compagno di studi di Hitler a Vienna:
"in lui era entrata un'entità strana: come se lo stesso Hitler sentisse dentro di sé l'entità che aveva preso possesso della sua anima. E quando questa smetteva di dominarlo, piombava sulla sua sedia, distrutto, come una figura solitaria, caduta dalle alture di un'estasi orgiastica, e bruscamente abbandonata da quella forza carismatica che un momento prima gli aveva dato il dominio di sé e del suo auditorio."
Kubizek dice che: "Era preda di un furioso demonio".
Paul Le Cour nel suo libro "Le drame de l'Europe" dice che quando parlava: "Era come se ricevesse una corrente magnetica che lo infiammasse."
Il dottor Otto Dietric, il medico che lo assistette nel bunker, dice di lui che "La sua volontà era dominata da un demonio che alla fine possedeva anche il suo corpo."
Werner Masser scrisse che "Hitler non intraprendeva un'azione senza un ordine o un'indicazione della provvidenza. Le sue voci interiori gli indicavano la strada."
Andrè Brissaud scrisse: "spesso dava l'impressione di essere allucinato e di essere maneggiato dall'esterno da un'entità terribile. Che patto aveva firmato con l'"aldilà"?"
E a questo Andrè Rivaud aggiunge: "nei suoi momenti di furia questo fantoccio cinico è terribile... si trasforma immediatamente da un essere informe in una creatura urlante e terrorizzante che spaventa anche i più coraggiosi, e diventa un posseduto disposto ad uccidere chiunque si azzardi a resistergli. È senza dubbio un posseduto."
Ribadeau-Dumas scrive che persino Himmler diceva di lui che "Era posseduto da una forza occulta che esercitava un completo controllo su di lui.
Era il demonio che lo teneva in suo potere, e lo obbligava a commettere degli orrendi crimini, perché (come diceva) aveva preso possesso del suo corpo già da molto tempo."
Le citazioni potrebbero continuare.
Il potere magico che esercitava sulle masse è stato paragonato alle pratiche occulte degli stregoni dell'Africa e degli sciamani dell'Asia... Assistiamo alla metamorfosi di un uomo insignificante in un uomo importante. (Otto Strasser)
Frequentemente si è tentato di determinare l'origine della forza di persuasione straordinaria che permise a Hitler di conquistare il potere con mezzi legali. (Andrè Brissaud)
Andrè Francois Poncet, ambasciatore francese in Germania, ebbe occasione di osservarlo da vicino quando fu suo ospite nel rifugio delle Alpi a Berchtesgaden dopo l'accordo di Monaco: "Vi sono giorni in cui davanti a un mappamondo butta a gambe all'aria nazioni e continenti, la geografia e la storia come un demiurgo impazzito... è talmente fuori da ogni razionalità che si potrebbe non arrivare mai a chiarire l'enigma della sua vita. La chiave di questo enigma è altrove."
Elizabeth Ebertin, la famosa veggente di Monaco, amica di Hitler, scrisse: "Sul palco ha tutto l'aspetto di un di un posseduto ....
Lo storico Trevor Ravenscroft si sorprende che al processo di Norimberga nessuno abbia parlato delle pratiche di stregoneria e di patti satanici degli imputati nazisti: "pure quei giudici, senza dubbio, erano cattolici, anglicani, israeliti e massoni, quindi convinti in minore o maggiore misura dell'esistenza del diavolo"
Come i giudici di Norimberga, che non volevano sentir parlare del diavolo, anche la nostra società tecnologica e "scientifica", non vuole sentir parlare di "entità non umane", malgrado i primi avessero davanti, sul banco degli accusati, le vittime di tali "diavoli" e la nostra società sia trasformata in un inferno causato dalle strategie occulte degli stessi "diavoli" che nell'attualità hanno nomi diversi.
Edouard Calec dice che uno dei tanti stregoni di cui Hitler si circondava, sosteneva che:
"al Führer procurava un immenso piacere quando Krafft dichiarava che aveva letto nel cielo che, terrorizzare la gente con massacri e distruzione era un intrattenimento per gli dei."
Al che Hitler era solito aggiungere: "Gli dei sono cattivi e amano la guerra."
Un altro aspetto importante della vita di Hitler che ci conferma la sua dipendenza da queste entità è la sua mania per il sangue.
Non voglio entrare in questo profondo tema, né inorridire il lettore con la lista delle citazioni su questo interessantissimo aspetto della sua vita, però è certo che questa idea del sangue lo ossessionava e nei discorsi, regolamenti ed emblemi, molto spesso, seguendo le norme dello stesso Fuhrer e degli "illuminati" che gli stavano intorno, il sangue era richiamato esplicitamente. Il motto dei temibili giovani delle SS era "Sangue e onore".
Questa mania per il sangue combacia perfettamente con ciò che troviamo in tutte le religioni, che sono opera maestra di tutte queste intelligenze malefiche che si intromettono nella vita degli esseri umani. In tutte le religioni (se escludiamo il Buddismo) il sangue gioca un ruolo importantissimo. Nel Cristianesimo lo troviamo, sublimato, nel centro del suo dogma e della sua liturgia: il sangue di Cristo, sangue vero versato da lui sulla croce, con il quale redime il genere umano.
Quanti Hitler abbiamo avuto nel corso della storia? I Carlo Magno, Napoleoni, Attila, Gengis Kan ed altri duci glorificati dagli storici patriottardi e dal leaderismo popolare, non saranno stati altri Hitler?
Sono i macabri giochi degli dei. Sono gli "aiuti" che queste misteriose entità di altre dimensioni elargiscono ai loro "eletti" perché seminino la discordia fra gli uomini.
Com'è possibile che oggi, quasi nel 2000, con gli apporti della scienza e della tecnica, tempo in cui l'umanità potrebbe vivere tranquilla e felice con alimenti sufficienti per tutti e nessuno dovrebbe patire la fame, noi si sia ancora retti da sistemi basati su ideologie disumane come il capitalismo e il comunismo ed obbligati a subire dei leader tanto ciechi come Reagan e Gorbachov che, come bulletti di quartiere, minacciano reciprocamente di distruggersi l'un l'altro e l'intero pianeta, incuranti che ogni anno muoiano di fame milioni di persone, quando potrebbero evitarlo con una minima parte delle loro spese in armamenti?
Perché tanta cecità, tanta violenza, tanto odio, tanto dolore, tante guerre e tanto sangue nella storia dell'umanità?
Non sarà come diceva Hitler, "gli dei sono cattivi e amano la guerra"?