Gnosticismo - influenze - caratt. e definizioni
Gnosticismo in senso stretto[modifica | modifica wikitesto]
Lo "gnosticismo" in senso stretto si sviluppò pienamente nel II secolo d.C., periodo in cui operarono i principali maestri delle varie scuole. Esso ebbe come centri di maggiore fioritura soprattutto Alessandria d'Egitto e Roma. Un particolare impulso ebbe, negli ultimi secoli, in Siria e in Egitto, grazie alla sua diffusione in ambienti monastici, attraverso varie correnti ascetiche. Lo gnosticismo, comunque, ebbe i suoi rappresentanti più noti nei primi secoli dopo Cristo, con prominenti insegnanti come Marcione, Valentino e Basilide. Altri gnostici noti furono Cerinto, Carpocrate e Simone Mago con tutta la sua scuola. Anche quando la corrente principale e centralizzata della Chiesa di Roma divenne il corpo cristiano ufficiale e dominante e iniziò a sopprimere le correnti cristiane alternative e il paganesimo, lo gnosticismo non svanì senza lasciare traccia, anche se sant'Ireneo di Lione, Tertulliano e san Giustino rimasero le uniche fonti di conoscenza fino al 1945, anno in cui furono scoperte, nei pressi del villaggio di al-Qasr in Egitto, quarantaquattro opere gnostiche.
Una delle conclusioni che si ricavano da Sant'Ireneo di Lione, dove per la prima volta appare il termine "gnostico", è che esistono tanti tipi di gnosticismo quante le persone che lo proclamano con una certa autorità.
Influenze successive[modifica | modifica wikitesto]
Il manicheismo del IV secolo fu certamente influenzato dall'immaginario gnostico. Nel Medioevo idee gnostiche continuarono a riaffiorare a intervalli regolari, come dimostra l'apparizione di movimenti quali il catarismo, il bogomilismo e il paulicianesimo. Non si rilevano continuità dirette tra lo gnosticismo tardo-antico e il catarismo medievale, sebbene ci siano notevoli affinità.
Nel 1208 i catari furono dichiarati eretici dalla Chiesa cattolica, e fu indetta da papa Innocenzo III una crociata per il loro sterminio che terminò solo nel 1244, con la caduta dell'ultima roccaforte catara di Montségur. A partire da questo momento le sette gnostiche scomparvero dalla scena europea, anche se lo gnosticismo sopravvisse con i mandei in Iraq e il manicheismo in Cina, che esistono a tutt'oggi.
Più tardi ripresero il modello gnostico l'alchimia e l'astrologia rinascimentale, scienze esoteriche che si nutrivano delle pubblicazioni di letterati come Marsilio Ficino (1433 - 1499), che nel 1463 tradusse il Corpus Hermeticum, una raccolta di scritti sapienziali di epoca ellenistica, attribuiti a Ermes Trismegisto.
Caratteristiche e definizione[modifica | modifica wikitesto]
Una definizione piuttosto parziale del movimento, basata sull'etimologia della parola, può essere: "dottrina della salvezza tramite la conoscenza", termine che va inteso come la coscienza illuminata. Mentre il cristianesimo che prese poi piede, la cui dogmatica è stata definita dai concili ecumenici, sostiene che l'anima raggiunge la salvezza dalla dannazione eterna per grazia di Dio principalmente mediante la fede, per lo gnosticismo invece la salvezza dell'anima dipende da una forma di conoscenza superiore dell'uomo e del mondo e di illuminazione (gnosi) portate da Cristo. Gli gnostici dunque erano una classe di mistici illuminati o iniziati, il cui status presente e futuro era sostanzialmente diverso da quello di coloro che non avevano raggiunto questa realizzazione spirituale, mistica.
Lo gnosticismo descrive un insieme di antiche religioni il cui principio base era l'insegnamento attraverso il quale si può fuggire dal mondo materiale, creato dal Demiurgo, per abbracciare il mondo spirituale. Gli ideali gnostici furono influenzati da molte delle antiche religioni[12] che predicavano tale gnosi (variamente interpretata come conoscenza, illuminazione, salvezza, emancipazione o unicità con Dio), che, a seconda del culto in questione, poteva essere raggiunta praticando la filantropia, tale da raggiungere la povertà personale, l'astinenza sessuale (per quanto possibile per gli ascoltatori, completamente per iniziati) e una diligente ricerca della saggezza aiutando gli altri[13].
Nello gnosticismo il mondo del Demiurgo è rappresentato dal mondo inferiore, che è associato con la materia, la carne, il tempo e più particolarmente con un mondo imperfetto, effimero. Il mondo di Dio è rappresentato dal mondo superiore ed è associato all'anima e alla perfezione. Il mondo di Dio è eterno e non rientra nei limiti della fisica. È impalpabile, e il tempo non esiste. Per arrivare a Dio lo gnostico deve raggiungere la conoscenza, che mescola filosofia, metafisica, curiosità, cultura, saperi e i segreti della storia e dell'universo[14][15].