La Tradizione Gnostica è ricca di figure metafisiche femminili di grande rilievo.
Molti studiosi vedono in queste figure diversi aspetti della Sophia, l’Eone caduto e rimasto imprigionato nel mondo delle tenebre e del male, il nostro mondo, creato e dominato dalle terribili potenze degli Arconti.
Ecco dunque che nei diversi codici, sia di Qumran che di Nag Hammadi, troviamo che grande rilievo viene dato a figure come Barbelo, Eva, Elena, Bronte, Lilith, Maria Maddalena, Salomè ed altre.
Qui parleremo di una figura femminile di cui si sa molto poco, ma che pare abbia avuto grande rilievo negli scritti gnostici dei primi secoli dopo Cristo: Norea.
Sappiamo per certo che deve essere esistito un “Libro di Norea” menzionato dal vescovo e teologo Epifanio di Salamina nella sua opera “Panarion adversus omnes haereses”, ma è andato perduto.
Il libro perduto è anche menzionato nel testo “Sull’origine del mondo” (Nag Hammadi, codice II)
Con la scoperta dei codici di Nag Hammadi nel 1945 abbiamo finalmente potuto ottenere qualche informazione di prima mano su questo misterioso personaggio.
Nell’Ipostasi degli Arconti (Nag Hammadi codice II) si dice chiaramente che Norea è figlia di Eva:
“Ancora una volta Eva rimase incinta e partorì Norea e disse: Egli ha generato in me una vergine come assistenza per molte generazioni di esseri umani. Lei è la vergine per la quale i poteri non si contamineranno”.
Nello stesso codice leggiamo che i “Governanti”, cioè gli Arconti creatori e reggitori del mondo, dopo aver violentato Eva, tentano di fare lo stesso con Norea.
Vale la pena riportare il passo per esteso:
“I Governanti si recano da lei per portarla fuori strada ed il più grande tra loro disse: La tua madre Eva è venuta da noi.
Ma Norea si rivolse a loro e disse loro: Voi siete i dominatori delle tenebre. Voi siete maledetti. Mia madre non lo sapeva. Io non provengo da voi, ma è dall’Alto che io sono venuta.
L’Arrogante si trasformò nel suo potere ed il suo volto divenne come nero. Egli ha aveva agito con audacia verso di lei e disse: E’ necessario che tu renda un servizio a noi, come tua madre Eva.
Ma Norea gridò a gran voce fino al Santo, il Dio della Totalità: Salvami dai Governanti di ingiustizia e salvami dalle loro grinfie!
Un Grande Angelo scese dal cielo e le disse: Perchè piangi fino a Dio, perchè ti comporti così coraggiosamente verso lo Spirito Santo?
Norea disse: Chi sei?. I Governanti di ingiustizia si erano ritirati da lei.
L’Angelo disse: Io sono Eleleth, l’Angelo Grande che sta alla presenza dello Spirito Santo. Sono stato mandato a parlare con voi ed a risparmiarvi dalle mani degli Arconti. E ti guiderò per la tua strada”.
Non ci stupiamo che Norea era particolarmente venerata dagli gnostici Sethiani, essendo Seth il terzo figlio di Eva e quindi fratello di Norea.
Di matrice chiaramente Sethiana è “Il pensiero di Norea”, breve testo contenuto nel codice IX di Nag Hammadi, che riportiamo per intero:
“Padre di Tutti, Ennoia della Luce, che abita nelle altezze superiori alle regioni di sotto, dimora della Luce chiara nelle altezze, Voce di Verità, Nous, Pensiero Cosmico, eretto, intoccabile Logos e ineffabile Voce, incomprensibile Padre!
È Norea che grida loro. Essi l’hanno ascoltata e l’hanno ricevuta nel loro luogo per sempre. Essi l’hanno dato a lei nel Padre del Nous, Adamas, come la Voce delle Cose Sante, affinché potesse riposarsi nella Epinoia ineffabile, affinché ella potesse ereditare la Prima Mente che aveva ricevuto e quella potesse riposarsi nell’Autogenerato divino e potesse generare se stessa, appena ha ereditato il Logos vivente e potesse unirsi a tutto ciò che è dell’Imperituro e parlasse con la mente del Padre.
Ella cominciò a parlare con parole di Vita e rimase in presenza dell’Uno che è Esaltato, possedendo ciò che ella ha ricevuto prima che il mondo venisse a esistere. Ella ha la grande mente dell’Invisibile e glorifica il Padre, abita
presso coloro che sono all’interno del Pleroma e vede il Pleroma.
Ci saranno giorni in cui ella vedrà il Pleroma e non sarà nella mancanza, perché ha quattro aiutanti santi che intercedono per lei con il Padre del Tutto, Adamas.
Egli è colui che è in tutto ciò che è Adamas, possedendo la verità di Norea, che parla riguardo i due nomi che compongono il singolo nome”.
In questo breve testo è evidente l’interpretazione sethiana di Norea come manifestazione della Sophia, in tutti e due i suoi aspetti: la Sophia inferiore, prigioniera nel mondo delle Tenebre e quella superiore, ultimo Eone del Pleroma.